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New! Il Partigiano Dossetti: il pacifista che ha fatto la Resistenza Nell’itinerario spirituale, civile e politico
di Giuseppe Dossetti, la scelta della partecipazione attiva alla Resistenza
contro il nazi-fascismo rappresenta un momento cruciale. Questa frase illustra bene l’inizio della dialettica che si riproporrà con forme sempre diverse nella vicenda di Giuseppe Dossetti, a partire dalla Resistenza sino alla battaglia per la Costituzione repubblicana purtroppo interrotta dalla sua morte: la dialettica fra la forza della convinzione del credente e la necessità ineludibile di non tirarsi indietro, di mettersi in gioco, di stare da una parte, di assumersi le proprie responsabilità personali, di dare un contributo alla vicenda di tutti. Roma, 12.12.2002 DEVOLUTION O PATRIOTTISMO DELLA COSTITUZIONE? Claudio Giustozzi Con l’approvazione al Senato del DDL sulla Devolution, ha inizio un’ampia riforma federal-presidenzialista del nostro ordinamento attuata con una strategia di modifica della Carta Costituzionale a colpi di maggioranza. Sono questi gli esiti ultimi di una lunga transizione caratterizzata dal prevalere del neo-populismo-presidenzialista del tutto estraneo alla nostra Carta Costituzionale. Già nel 1995, Giuseppe Dossetti parlando a Napoli metteva in guardia, del tutto inascoltato, su i pericoli che si addensavano sull’Italia. Si tratta di un’analisi dettagliata che mantiene inalterata la sua attualità. Vi si legge come: “…occorre rifiutare la tesi che una sostanziale modifica della Costituzione sia già avvenuta automaticamente con la sola adozione del sistema elettorale maggioritario”. Riguardo al cambiamento che inizia oggi il suo iter attuativo Dossetti metteva in guardia nei confronti di “un federalismo tendenzialmente secessionista e comunque sempre mirato sull’interesse, grettamente concepito, della Padania, a scapito di tutto il Centro Sud”.Esortava poi a non lasciarsi influenzare da seduttori fin troppo palesemente interessati, non a cambiare la Costituzione, ma a rifiutare ogni regola”. Concludendo, invitava tutti ad “un sano, forte, diffuso Patriottismo della Costituzione” che soltanto “può essere una luce orientatrice e una forza aggregante, capace, concorrendo altri fattori, di vivificare una nuova intesa fra tutte le componenti tradizionali del nostro popolo, e di stimolare e presiedere a una ripresa collettiva che non ci faccia perdere, forse per sempre, l’ora della storia”. SIAMO ANCORA IN TEMPO A RACCOGLIERE L’INVITO
DI GIUSEPPE DOSSETTI
COSA SIGNIFICA OGGI ESSERE DOSSETTIANI Dr. Claudio GiustozziLa nostra pretesaAvere la pretesa di raccogliere l’insegnamento di Giuseppe Dossetti e continuarne l’impegno civico, costituisce oggi un progetto forse al di sopra delle nostre possibilità. Tale progetto consiste prima di tutto in iniziative concrete di tutela della persona umana, non più soltanto con la proclamazione dei diritti universalmente riconosciuti, ma nella verifica dal basso, nella quotidianità, del grado di attuazione dei medesimi nei confronti di coloro che non hanno voce, i più deboli come i malati, gli emarginati, gli ultimi, i poveri che sono oggi una moltitudine crescente. L’insegnamento di una vitaCogliere l’insegnamento di Giuseppe Dossetti significa in primo luogo far riferimento alla sua vicenda umana, ricca di momenti forti e permeata da una profonda ed elevata spiritualità. Egli fu, nell’arco della sua lunga esistenza, il combattente per la libertà e l’edificatore della civitas humana assieme a Giuseppe Lazzati, Giorgio La Pira e molti altri; deputato alla Costituente, elaborò con grande impegno l’assetto personalista e comunitario della Carta, ritiratosi poi dalla vita politica, si fece monaco ma non esitò, in tarda età, a tornare all’impegno politico in difesa della carta costituzionale, quando questa gli parve minacciata da cambiamenti attuati senza riforme, quasi si volessero eludere i principi fondamentali da cui nacque la Repubblica. Dossetti temeva quello che poi è accaduto con l’introduzione di elementi di democrazia diretta plebiscitaria: la rottura dell’equilibrio fra i poteri dello Stato, con il prevalere del potere esecutivo a scapito del legislativo e del giudiziario. La sua intuizione oggi è cronaca politica quotidiana: inoltre dopo otto anni circa dall’introduzione del maggioritario e di un presidenzialismo di fatto relativo al ruolo del Primo Ministro, si è ben lontani da un accordo fra gli schieramenti, atto a modificare la seconda parte della Costituzione. Bisogna quindi impegnarsi per contrastare la democrazia diretta e plebiscitaria, che è estranea allo spirito ed alla lettera della nostra carta costituzionale, senza rinunciare alle riforme possibili. La situazione qui sommariamente descritta è causa di una crisi di legittimità, mentre lo scontro politico è continuo, come si suole dire; muro contro muro, aggravato da un persistente conflitto di interessi che riguarda alcuni membri del nuovo governo. Demagogia, populismo, darwinismo sociale, caratterizzano le nuove leadership politiche di governo; si riducono in modo preoccupante i valori condivisi, mentre la partecipazione dei cittadini alla vita della Repubblica diminuisce di continuo, come dimostra l’astensionismo elettorale. Il quadro politico è preoccupante anche per possibili provvedimenti di governo che tendono a ridurre i diritti costituzionalmente sanciti e deregolamentare il lavoro. L’Associazione Culturale Giuseppe Dossetti – I valoriL’Associazione si pone come laboratorio culturale aperto, al fine di elaborare strategie atte ad affrontare i numerosi problemi qui indicati ed esposti in estrema sintesi.Per quanto attiene alla tutela dei diritti, è attivo a Roma lo sportello gratuito nella sede di via Giulio Salvatori, 16 – 16 A, tel. 06/3389120 – 347/3778006 – fax 06/30603259 – e-mail: segreteria@dossetti.it, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Permanente di Tutela dei Diritti del Cittadino. Sono allo studio altre iniziative finalizzate a costruire comunità aperte e solidali atte a vincere l’egoismo e l’indifferenza, oggi molto diffusa, come pure l’isolamento sociale di moltitudini impaurite dopo i tragici eventi dell’11 Settembre. Ultimo in ordine cronologico, ma primo in ordine di importanza, è l’impegno per la pace e per la fine del nuovo tipo di guerra che pone gli inermi in prima linea: una guerra combattuta attaccando inermi civili, ma anche diffondendo paure devastanti quanto gli stessi ordigni bellici. |
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